Disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) colpiscono molti adolescenti, soprattutto di sesso femminile. Anche se più rari si segnalano casi di ossessioni alimentari anche tra i maschi e nelle donne durante la menopausa.

Nel nostro mondo occidentale è diffusa, attraverso i mezzi di comunicazione, la cultura e l’ideale della magrezza, che spesso è associata a successo, bellezza, ricchezza.

Alcune persone più fragili possono cedere a questo ideale, cadendo in una visione distorta del proprio corpo che può comportare gravi problematiche alimentari.

Le patologie alimentari sono perciò legate ad una valutazione disfunzionale di sé stessi, poiché il proprio valore percepito è fortemente connesso all’ideale di magrezza, al peso e al controllo della propria forma corporea.

I disturbi della condotta alimentare sono accomunati da:

  • Pensiero ossessivo del cibo;
  • Paura morbosa di diventare sovrappeso;
  • Percezione deformante del proprio corpo;
  • Una bassa stima di sé.

Il disturbo del comportamento alimentare è caratterizzato da: alterazione delle abitudini alimentari, alterazione della propria immagine corporea.

Gli squilibri alimentari sono spesso accompagnati da vergogna verso la propria condizione (ad esempio in uno stato di obesità od eccessiva magrezza) e da un profondo disagio che possono condurre facilmente a problemi psicologici e diventare un vero e proprio rischio per la vita.

Comportamenti tipici dei disordini alimentari:

  • Digiuno
  • Restrizione dell’alimentazione
  • Crisi bulimiche (l’ingestione di una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo, ovvero non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia)
  • Vomito autoindotto
  • Assunzione impropria di lassativi e/o diuretici al fine di contrastare l’aumento ponderale
  • Intensa attività fisica finalizzata alla perdita di peso
  • Conteggio ossessivo dello calorie.
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Forme di disturbo del comportamento alimentare sono:

La persona opta per un’eliminazione importante dell’introito giornaliero di cibo perché si vede e si sente grassa e ricerca perciò una magrezza estrema. Per veicolare l’obiettivo spesso ricorre a un’attività fisica prolungata e soprattutto sproporzionata alla quantità di cibo ingerita, è ossessionata dal conteggio delle calorie.

La visione distorta del corpo è simile a quella dell’anoressia, ma in questo caso il soggetto mangia compulsivamente per poi “punirsi” attraverso comportamenti compensatori quali il vomito autoindotto o l’uso di lassativi.

(binge eating disorder): si tratta di una fame compulsiva dove la persona mangia senza controllo e poi si sente in colpa.

Trattamento dei DCA

Le disfunzioni alimentari diventano spesso delle vere e proprie dipendenze dalle quali la persona difficilmente riesce a uscire da sola.

È importante chiedere aiuto e non provare vergogna verso la propria condizione. Il trattamento dovrebbe essere il più tempestivo possibile, perché i disordini alimentari mettono a serio rischio la vita del paziente. Attraverso una costante e regolare psicoterapia è possibile lavorare sulla risoluzione del disagio.

Esistono centri specializzati per il trattamento dei casi più gravi, dove l’esperienza terapeutica vede l’associazione in parallelo del percorso di psicoterapia con una terapia farmacologica e medica. La persona potrebbe ad esempio essere forzata alla nutrizione attraverso un sondino nasogastrico.

Nel caso di questa patologia il lavoro di rete tra neuropsichiatra, dietologo, psicoterapeuta, familiari ecc… è di fondamentale importanza.